Il movimento Hezbollah del Libano ha sparato molteplici raffiche di razzi nel nord di Israele come rappresaglia per un attacco israeliano che ha ucciso uno dei suoi alti comandanti.

Le forze di difesa israeliane (IDF) ha identificato più di 200 proiettili che hanno attraversato il confine mercoledi. Alcuni hanno innescato incendi, ma non si registrano vittime.

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Almeno 18 combattenti sono stati uccisi in scontri tra forze governative yemenite e ribelli Houthi appoggiati dall’Iran nel sud ovest del paese, hanno detto due militari ad AFP giovedi.

Gli scontri di mercoledi sono stati innescati da un attacco Houthi su una zona della linea del fronte tra zone del governatorato di Lahij controllate dal governo e zone della provincia di Taez gestite dagli Houthi, ha detto Mohammed al-Naqib, un portavoce del Consiglio di Transizione Meridionale, un gruppo separatista alleato con il governo.

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Hamas dice di aver lanciato un “grande” attacco con razzi verso la zona di Tel Aviv nel centro di Israele, diversi dei quali sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea, secondo l’esercito israeliano.

Ore dopo, un’agenzia umanitaria ha detto che decine di persone sono state uccise e ferite in un attacco aereo israeliano sulla zona di Rafah, nel sud di Gaza, che era stata definita come zona umanitaria dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF).

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Hamas ha detto di aver accettato un accordo di cessate il fuoco proposto da Egitto e Qatar che cercano di fermare la guerra da sette mesi con Israele a Gaza.

In una dichiarazione di lunedi, Hamas ha affermato che il capo del suo ufficio politico, Ismail Haniyeh, ha riferito al primo ministro qatariota ed al ministero dell’intelligence egiziana che il gruppo militante ha accettato la loro proposta.

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C’è una crescente evidenza per una imminente operazione dell’esercito israeliano dentro la città di Rafah. Negli ultimi due giorni, immagini satellitari hanno rivelato la costruzione di diverse nuove tendopoli a sud di Gaza e IDF ha mobilitato due brigate di riserva del nord nella Striscia di Gaza.

In un discorso pubblico a Pasqua, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva promesso di “sferrare ulteriori e dolorosi colpi” ad Hamas per “incrementare la pressione militare e diplomatica” sull’organizzazione terroristica per rilasciare tutti gli ostaggi.

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